È stato pubblicato il nuovo Bilancio Sociale 2019 della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno.  Un documento per approfondire come vengono impiegati i fondi che riceve dall’8×1000 a lei destinato. 
 
La settima edizione del bilancio sociale della Chiesa Cristiana Avventista pone il focus per l’anno di indagine 2019 sul tema della pandemia che come popolazione mondiale stiamo vivendo. Nell’introduzione, il past. Stefano Paris, presidente dell’Unione Italiana della Chiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno del documento, afferma che: “Nonostante lo sconvolgimento imposto dalla pandemia, non abbiamo voluto rinunciare al dovere di trasparenza e a rendicontare circa le attività che abbiamo svolto nel 2019, in un mondo decisamente diverso. In questo periodo abbiamo riassaporato il significato vero della bontà di aiutarci, dell’andare incontro a coloro che sono in difficoltà e questo ci ha portato a vivere in maniera più vicina e fraterna nonostante il distanziamento. In realtà il vero distanziamento tra noi essere umani – continua Stefano Paris – è stato causato da un virus molto più insidioso del Covid-19, un virus che ha portato divisione, sofferenza e morte. Oggi che siamo più consapevoli della nostra fragilità dovremmo come popoli smettere di pensare ai nostri interessi e ad accumulare ricchezze a discapito della terra e di altri esseri umani”. 
 
 
All’interno del Bilancio Sociale è possibile leggere anche le attività della Fondazione Adventum, che dal 1996 opera per dare un contributo alla prevenzione dell’usura. Attraverso i fondi del Ministero delle Economie e delle Finanze (MEF) grazie dall’art. 15 della legge 108/96 (legge sull’usura), la Fondazione presta delle garanzie affinché le persone sovraindebitate possano nuovamente accedere al credito legale e ottenere un prestito con cui consolidare i debiti pregressi e definire una rata più sostenibile nel tempo (verifica qui i criteri per beneficiare del nostro sostegno). 

 
Sono 200 le persone che nel 2019 si sono rivolte alla Fondazione e a cui sono stati offerti orientamento per valutare lo stato debitorio e la gestione delle entrate, assistenza per accedere ai fondi ministeriali e consulenza per le transazioni di saldo con i vari creditori.  
 
Attraverso le garanzie prestate è stato possibile ristrutturare i debiti delle famiglie e ottenere una rata unica più contenuta e sostenibile nel tempo. Inoltre, attraverso una diversa pianificazione dei debiti e l’individuazione dei creditori prioritari è stato possibile tutelare il reddito familiare di 32 persone.  
 
Altro dato importate, emerso dai colloqui avuti, è che la maggior parte degli utenti è esposta al rischio usura a causa di molteplici rate mensili per finanziamenti non più onorabili.  

Tra i soggetti sovraindebitati, abbiamo ascoltato testimonianze delle seguenti situazioni ricorrenti: 
 

  • Diminuzione del lavoro
  • Riduzione delle ore di straordinario 
  • Perdita del lavoro 
  • Stato di malattia di un familiare 
  • Decesso di un familiare con reddito 
  • Separazione (con conseguenti spese legali per la separazione, spese di alloggio per il coniuge che ha traslocato, assegno di mantenimento)

 
L’attività della Fondazione si svolge seguendo il percorso di presa in carico codificato in base a regolamenti e protocolli deliberati dal Consiglio di Amministrazione e verificati dal Comitato esecutivo del Fondatore. Inoltre, dato che per ovvie ragioni chi agisce in nome e per conto della Fondazione viene a conoscenza di dati personali rilevanti e sensibili, le procedure di tutela della privacy sono gestite in modo attento e rigoroso così da garantire discrezione e sicurezza per gli assistiti. 
 
 

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